Il gusto di leggere -  Il manuale di Nonna Papera

Avevo 10 anni quando mi regalarono questo libro e, certamente, allora non immaginavo che, molti anni dopo, ci sarebbe stato il mio nome sulla copertina di un libro... era il 1974 e il prezzo di copertina ammontava a 1.800 lire e non saprei dire a quanto corrispondano al giorno d’oggi. 

Fu il primo libro di quella che, oggi, è la sezione "food" della biblioteca di casa (circa 5000 libri complessivamente) che conta circa 1500 volumi; mi incuriosiva con le tante illustrazioni a fumetti e con le ricette che prendevano i nomi dai personaggi della storia e della mitologia, pur mantenendo le fattezze dei personaggi Disney. Così Archimede Pitagorico diventava Ulisse, Paperino era Goffredo di Buglione, Pippo, l’adorabile imbranatissimo amico di Topolino, il Re Sole. La prima edizione risale al 1970 e come le successive era curata da Mario Gentilini, lo storico Direttore di Topolino, i testi erano della mitica Elisa Penna e i disegni di Giovan Battista Carpi. Al suo interno tante ricette per preparare bibite e biscotti, merendine, spuntini, ma anche zuppe, insalate, sformati di verdura, farinate e frittelle, e ancora fettuccine e risotti. Le ultime pagine erano dedicate a “Accorgimenti e consigli” e contenevano piccoli trucchetti da cucina ma anche 4 regole fondamentali di galateo culinario:

1)     Lavare e asciugare accuratamente tutto quello che avete usato e riporlo possibilmente al posto giusto;

2)     Ripulire il piano del tavolo;

3)     Ripulire il fornello o il forno;

4)     Togliere eventuali macchie dal pavimento

e le regole erano accompagnate dall’immagine di Qui, Quo e Qua che riordinavano utensili da cucina e pulivano il pavimento

Con questo Manuale le bambine e i bambini dell’epoca – tutte e tutti accanite/i lettrici e lettori di Topolino- prendevano confidenza con la cucina, imparavano buone prassi alimentari, apprendevano regole di civile convivenza e imparavano anche la storia in un modo goloso e divertente. Rileggendolo da adulta, insomma, trovo che questo libro abbia un altissimo valore educativo e credo che andrebbe riscoperto perché oggi le bambine e i bambini sono, assai più di cinquant’anni fa, condizionati dalla pubblicità televisiva che propone pessimi modelli alimentari quando, al contrario, hanno bisogno di tornare a impasticciarsi le mani non guardando talent culinari di dubbia qualità o attraverso discutibili social, ma con strumenti divertenti ma, al tempo stesso, istruttivi e capaci di avvicinarli alla lettura, alle buone maniere, alla sana alimentazione e al valore conviviale del cibo.